15 Giugno 2025

I meccanismi del dolore: le nostre spiegazioni

Il dolore ha la funzione di segnalare un malfunzionamento dell’organismo. Ha un ruolo utile come segnale d’allarme, che mette in allerta l’individuo per reagire a una situazione anomala¹.

Il dolore è un senso²

Il dolore può essere considerato un senso, come la vista, l’udito o il tatto. In caso di aggressione interna o esterna, il corpo deve essere informato per reagire rapidamente. Qui entra in gioco il dolore: informa l’organismo di eventuali danni subiti.

Prima del dolore: la “nocicezione”³

All’origine del dolore ci sono recettori specializzati diffusi sulla pelle e in molti organi: i nocicettori. La loro funzione è inviare al cervello un segnale nervoso che identifica un possibile danno. Ad esempio, quando si tocca una superficie bollente, i nocicettori vengono stimolati e inviano un messaggio tramite nervi specializzati fino al cervello attraverso il midollo spinale. A questo stadio non si parla ancora di dolore, ma di un segnale informativo chiamato «nocicezione».

Il dolore: un’interpretazione del cervello¹

Quando il messaggio arriva al cervello, viene interpretato e modulato (in base alla localizzazione, intensità, emozioni, ricordi, esperienze precedenti e stato di salute). Il cervello decide così se il danno è grave e se è necessaria una risposta (fuga, difesa, pianto…). Nell’esempio della mano sulla superficie calda, il cervello riceve il segnale come doloroso, ma la mano sarà già stata ritratta grazie a un riflesso spinale.

Modulazione del dolore 2;4;5

Nel sistema nervoso esistono diversi meccanismi per regolare l’intensità del dolore. Durante il percorso del segnale, la sua intensità può aumentare, diminuire o essere bloccata da sistemi di controllo. La Teoria del Gate Control, elaborata nel 1965 da R. Melzack e P.D. Wall, spiega che la trasmissione del dolore passa attraverso una “porta” nel midollo spinale che si apre o si chiude a seconda delle fibre nervose coinvolte. Ad esempio, applicare acqua fredda su una bruciatura o strofinare una zona colpita stimola alcune fibre che bloccano il segnale doloroso, generando un effetto calmante.

Due tipi di dolore: acuto e cronico3;5;6

Il dolore acuto ha una funzione di allarme. Tuttavia, se persiste, può modificare il funzionamento dei nervi coinvolti nella trasmissione, facilitando il segnale. Il dolore può allora diventare ricorrente o continuo, trasformandosi in dolore cronico, ovvero dolore che dura da oltre 3 mesi. In questo caso, perde la sua funzione d’allarme e diventa esso stesso la malattia: si parla di «dolore malattia».

Références

1- Institut National du Cancer. La douleur, c’est quoi? Disponibile su https://www.e-cancer.fr/Patients-et-proches/Qualite-de-vie/Douleur/La-douleur-c-est-quoi (consultato il 17 febbraio 2023)
2- CNRS. Ce que l’on sait de la douleur, CNRS le Journal, 2019. Disponibile su : https://lejournal.cnrs.fr/articles/ce-que-lon-sait-de-la-douleur (consultato il 17 febbraio 2023)
3- INSERM. Douleur. Disponibile su : http://www.inserm.fr/thematiques/neurosciences-sciences-cognitives-neurologie-psychiatrie/dossiers-d-information/douleur (consultato il 17 febbraio 2023)
4- R.Melzack. Gate Control Theory, On the evolution of Pain concepts. Pain forum 5(1): 128-138, 1996. Disponibile su https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S108231749680050X (consultato il 17 febbraio 2023)
5- Calvino B. Les bases neurales de la douleur. Psychol NeuroPsychiatr Vieil 2006 ; 4 (1) : 7-20. Disponibile su https://docplayer.fr/49257294-Les-bases-neurales-de-la-douleur.html (consultato il 17 febbraio 2023)
6- Institut National du Cancer. Douleur aigüe, chronique. Disponibile su : http://www.e-cancer.fr/Patients-et-proches/Qualite-de-vie/Douleur/Douleur-aigue-chronique (consultato il 17 febbraio 2023)


Tutti i consigli